L’interruttore differenziale viene spesso definito “il salvavita”e il suo compito è quello di proteggere una persona contro i contatti diretti o indiretti che possono avvenire accidentalmente con parti in tensione. Si pensi, per esempio, alla perdita di isolamento del telaio di un elettrodomestico (cucina, forno, lavatrice, ecc..) che quindi si trova sotto tensione e diventa un grave pericolo per l’incolumità della persona.
E’ necessario quindi impiegare dei dispositivi di protezione e sicurezza (per l’appunto degli interruttori differenziali) con la messa a terra diretta delle masse e l’interruzione automatica dell’alimentazione in tempi tanto più brevi quanto maggiore è la tensione acquisita dalle stesse a seguito della perdita di isolamento.
Una specifica normativa stabilisce a priori il rapporto tra tensione di esercizio e tempo di intervento al fine di preservare la persona da danni all’organismo.
Il principio di funzionamento dell’interruttore differenziale si basa sul controllo istantaneo della differenza di quantità di corrente in entrata e in uscita dal dispositivo che per il corretto funzionamento del circuito deve essere uguale a zero (o con valori molto vicini). Nel caso in cui vi sia una dispersione di corrente verso terra, la corrente in ingresso dell’interruttore differenziale sarà diversa da quella in uscita creando così al suo interno una differenza di valore (corrente di dispersione Id). Superato il valore di soglia per cui il dispositivo è stato costruito, un relè di sgancio provvederà ad interrompere il flusso di corrente e quindi a “staccare” il circuito.
In commercio vengono prodotti interruttori differenziali con valori diversi di corrente di dispersione (Id) che vanno dai 30 millesimi di Ampere fino ad arrivare a 5 Ampere a seconda del circuito in cui devono essere installati.
Sul frontale degli interruttori differenziali vi sono sempre indicate le caratteristiche per cui sono costruiti. Nel caso di interruttori differenziali impiegati negli edifici residenziali, essi riportano solitamente i seguenti valori: 230 Volt, 0,03 mA, 16 A dove:
230 Volt: è la tensione massima in corrente alternata a cui può essere sottoposto il dispositivo.
0,03 mA (millesimi di Ampere): è la soglia di corrente di intervento del dispositivo per lo sgancio del circuito quando si verifica una dispersione verso terra.
16A : è la quantità massima di corrente che può attraversare il dispositivo.
L’interruttore differenziale è inoltre dotato di un pulsante ”T” detto anche pulsante di TEST che dovrebbe essere premuto almeno una volta al mese per testarne il corretto funzionamento. Premendo il pulsante si dovrebbe infatti sganciare il circuito e far mancare corrente all’impianto.
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